1866 - La terza guerra di indipendanza italiana
L'8 aprile venne siglato tra Italia e Germania il "Patto italo-prussiano". Con questo atto si formalizzava un'alleanza politico-militare che si sarebbe concretizzata nel reciproco aiuto in caso di conflitto contro l'Austria. A partire dal 16 giugno le truppe prussiane, agli ordini del generale von Moltke, iniziarono una rapida azione di accerchiamento degli austriaci che portò alla risolutiva sconfitta di Vienna a Sadowa in Boemia (3 luglio). Sul fronte italiano le operazioni militari iniziarono il 20 giugno e subito si arrivò allo scontro con gli austriaci. Il 24 giugno l'esercito italiano, comandato dal generale Adolfo La Marmora e dal generale Enrico Cialdini, ingaggiò battaglia a Custoza dove venne pesantemente battuto.
La sconfitta italiana fu determinata dalla disorganizzazione e dalla confusione in cui versavano i comandi italiani che, nonostante la superiorità numerica delle forze in campo, non riuscirono a coordinare le manovre delle proprie truppe. La situazione divenne, poi, disastrosa quando si decise di cercare per mare la vittoria che era mancata sul terreno: la flotta italiana, comandata dall'ammiraglio Carlo Persano, ingaggiò battaglia contro quella austriaca davanti all'isola di Lissa in Adriatico (20 luglio).
Anche in questo caso le forze italiane subirono una grave sconfitta con l'affondamento dell'ammiraglia "Re d'Italia". L'onore italiano fu risollevato da Giuseppe Garibaldi che con i suoi volontari sconfisse gli austriaci a Bezzecca (21 luglio). Con la pace di Vienna il Regno sabaudo ottenne il Veneto dopo che questo fu ceduto da Vienna alla Francia da questa "passato" all'Italia..
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