1901 - Viene approvata la legge sull'emigrazione.
A gennaio venne promulgata la nuova legge organica sulla tutela dell'emigrazione italiana (legge n. 23 del 31 gennaio 1901). La normativa, che andava a sostituire la precedente legge del 1888 (legge n. 5866 del 30 dicembe 1888) voluta dall'allora presidente del Consiglio Francesco Crispi, era caratterizzata da una filosofia generale orientata alla tutela effettiva dell'emigrante durante tutti i passaggi burocratici (richiesta dei documenti necessari all'espatrio) e commerciali (biglietti, tutela nei confronti degli agenti delle compagnie di navigazione, ecc.) che questi doveva affrontare in patria per poi estendere la sua protezione su chi espatriava fino all'arrivo nella sua destinazione finale.
Per rendere realmente applicabile tale filosofia, il legislatore fornì alla legge n. 23 alcune semplificazioni burocratiche. A differenza del passato, quando tutte le problematiche riguardanti l'emigrazione erano polverizzate tra vari ministeri (ministero degli affari Esteri, ministro della Marina mercantile, ministero degli Affari interni, ecc.), le competenze passarono sotto il diretto controllo del solo Commissariato per l'emigrazione. Questo organismo fu, inoltre, dotato di alcuni strumenti operativi quali le commissioni sanitarie e ispettive e le commissioni arbitrali provinciali. Venne creata anche la figura del Rappresentante del Vettore che doveva rispondere per tutte le inadempienze delle società di navigazione come quelle dell'ufficiale medico e del commissario di bordo che avevano il compito di tutelare i passeggeri e verificare i requisiti di sicurezza richiesti dai regolamenti per le navi a vapore che venivano impiegate nei viaggi transoceanici.
Non esiste (ancora) un testo specifico su questo argomento.
La "Legge" per antonomasia che regolò l'emigrazione italiana. (Leggi...)
Copyright: Terzaclasse.it 2013