1861 - Proclamazione del Regno d'Italia
Il 17 marzo il primo parlamento nazionale, eletto per l'occasione, proclama Vittorio Emanuele II Re d'Italia "Per grazia di Dio e volere della Nazione". Inizia l'esperienza governativa della Destra storica: uno schieramento politico espressione della borghesia, della classe aristocratica e della grande proprietà terriera dell'Italia settentrionale che esprime figure prominenti quali Quintino Sella, Giovanni Lanza, Marco Minghetti, il barone Ricasoli, ecc. Il suffragio elettorale è determinato dal censo e, pertanto, è riservato a solo il 2% della popolazione del Regno (sarà solo con la riforma elettorale di Depretis, del 1882, che il diritto di voto viene esteso al 6% della popolazione). Il 6 giugno, dopo una breve malattia, muore Camillo Benso conte di Cavour: con la scomparsa dello statista piemontese la classe dirigente del nuovo stato perde il suo punto di riferimento principale e, al contempo, l'esponente più lungimirante.
L'Italia post-unitaria. (Leggi...)
Statuto fondamentale del Regno d'Italia. (Leggi...)
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