1867 - Garibaldi e la sconfitta di Mentana
Il 24 settembre Giuseppe Garibaldi viene arrestato e confinato a Caprera. Il governo italiano ricorse a questa soluzione perché l'eroe dei due mondi aveva preso a raccogliere ed organizzare un gruppo di volontari per muovere contro Roma. La Francia, in osservanza con il "patto di settembre" aveva, effettivamente, ritirato le proprie truppe dallo Stato pontificio, ma questo non significava che rinunciasse al ruolo di protezione che aveva nei confronti del Papa e, pertanto, pretese dal Regno d'Italia che il Generale venisse fermato.
Il 22 e il 23 ottobre si ebbe, a Roma, un tentativo di insurrezione subito represso dalle forze papaline nello scontro di villa Glori. Garibaldi, che nel frattempo era fuggito da Caprera, si era rimesso alla testa dei suoi volantari e aveva mosso alla volta della città eterna. Il gruppo fu intercettato a Mentana (il 3 novembre) dai volontari francesi (la Legione di Antibes - che aveva preso il posto delle truppe regolari) che gli inflissero una pesante sconfitta anche grazie all'impiego dei nuovi fucili a retrocarica Chassepots. Dopo la sconfitta Garibaldi fu di nuovo arrestato e ricondotto a Caprera.
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