1885 - Chiusura dei lavori della giunta parlamentare sull'inchiesta agraria.
Durante la prima metà degli anni '80 divennero sempre più evidenti gli effetti provocati dalla crisi agraria che aveva colpito l'Europa e l'Italia in particolare. Le difficoltà furono favorite da anni di disinteresse da parte della classe politica dominante, la destra storica, preoccupata a raggiungere il pareggio di bilancio e a consolidare le strutture dello stato postunitario. Un altro fattore (determinante) della crisi fu rappresentato dalla crescente concorrenza da parte delle produzioni di grano, riso e seta provenienti dai paesi d'oltreoceano.
I prodotti americani si stavano imponendo sul mercato europeo grazie allo sviluppo della navigazione a vapore che aveva abbattuto i costi di trasporto e i tempi del viaggio. A queste cause si aggiunsero, poi, l'assenza di una seria programmazione economica in campo agrario (con la mancata definizione di politiche agricole), l'assenza di studi specialistici e la notevole pressione fiscale sulle proprietà terriere che rendeva difficile operare investimenti produttivi. Per far fronte a tale situazione il 7 giugno del 1872 il deputato dell'estrema sinistra Agostino Bertani presentò una proposta finalizzata all'istituzione di un'inchieta parlamentare sulle condizioni della classe agricola e principalmente sui lavoratori della terra in Italia. La proposta fu subito avversata dai grandi proprietari terrieri perché venne considerata troppo sbilanciata sull'aspetto sociale.
Si dovette aspettare il 1875, allorquando la proposta fu ripresa e unificata a quella del ministro dell'agricoltura Castagnola per essere presentata come disegno di legge all'esame del parlamento. L'Inchiesta agraria e sulle condizioni della classe agricola in Italia fu approvata con legge 15 marzo 1877 sotto la presidenza del senatore Stefano Jacini. L'inchiesta, che analizzò la realta rurale del paese dividendo il territorio nazionale in 12 circoscrizioni omogenee, venne dichiarata conclusa il 29 aprile del 1885 con la monumentale pubblicazione degli atti in 15 volumi e di oltre 500 monografie tematiche.
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