1893 - Insediamento del secondo governo Crispi. Repressione del Socialismo.
Il 15 dicembre Francesco Crispi diede inizio al suo secondo mandato governativo in qualità di presidente del consiglio. La classe politica era stata scossa dallo scandalo della Banca Romana mentre gran parte della società italiana (soprattutto le classi popolari), era attraversata da fermenti di protesta (se non proprio di rivolta), alimentati dalla difficoltà economica in cui versava il paese. Gran parte della borghesia chiedeva, a gran voce, un governo capace di controllare e reprimere le istanze popolari mentre al re occorreva un uomo forte capace di garantire tutto questo. Francesco Crispi era l'uomo giusto.
Con il secondo mandato la sua azione di governo divenne molto più conservatrice ed autoritaria: in politica estera Crispi, appena divenuto capo del governo, rese visita all'ex cancelliere tedesco Otto von Bismark suo nume ispiratore, mentre in Italia la sua attenzione si rivolse soprattutto alla repressione dei fasci siciliani e dei moti della Lunigiana. In Sicilia, sua terra natale, i contadini, gli operai e i minatori erano sottoposti a vessazioni di ogni tipo che causarono scontento ed esasperazione. Ci furono scioperi che interessarono tutta l'isola a cui seguirono occupazioni di terre. Nell'autunno del 1893 la lotta divenne più cruenta, fino all'insurrezione popolare.
In Toscana la protesta degli operai e dei cavatori di marmo portò a violenti scontri con l'esercito che causarono diversi morti e feriti a cui seguirono arresti e condanne per sovversione. A livello nazionale l'azione repressiva portò, nell'ottobre del 1894, allo scioglimento del partito socialista e al soffocamento delle istanze democratiche che provenivano dalla società. Il carattere autoritario si manifestò anche fuori dai confini nazionali. In Eritrea Crispi cercò in tutti i modi di rafforzare ed espandere i possedimenti coloniali del Regno ma la disfatta di Adua del 1 marzo 1896 ne determinò le dimissioni da presidente del consiglio e la definitiva fine politica.
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