1921 - Fondazione, a Livorno, del Partito Comunista d'Italia
Il 21 gennaio iniziò la storia politica del Partito Comunista d'Italia. La fondazione avvenne presso i locali del teatro San Marco dove i delegati si riunirono per dare vita alla sezione italiana della III Internazionale.
L'antefatto, tuttavia, andava ricercato a Mosca dove, nel corso del secondo congresso del Comintern tenuto nell'estate del 1920, si decise che tutte le organizzazioni politiche che vi si riconoscevano avrebbero dovuto sottoscrivere 21 condizioni programmatiche. Con questo passo si volevano isolare le componenti riformiste dei partiti membri e mutarne il nome in "Partito comunista". Il 15 gennaio del 1921 prese il via, a Livorno, il XVII congresso dei socialisti italiani. Tra gli ordini del giorno delle assise figurava proprio la discussione se accettare o meno le 21 condizioni proposte al proletariato italiano dal presidente del Cominter Zinov'ev. I lavori precongressuali avevano già, in parte, catalizzato, intorno alle figure di Amadeo Bordiga, Antonio Gramsci e Palmiro Togliatti, una minoranza pronta a dar vita ad una nuova formazione politica aderente alle indicazioni di Mosca.
Cosa che puntualmente avvenne nel momento in cui fu votata la mozione riguardante le 21 condizioni. Gran parte dei delegati socialisti rifiutarono l'espulsione della corrente riformista che faceva capo a Filippo Turati e il conseguente cambio del nome del partito. La corrente astensionista di Bordiga, con il gruppo che ruotava intorno alla rivista Ordine Nuovo fondata da Gramsci nel 1919, insieme a Tasca, Togliatti Terracini e gran parte della federazione giovanile socialista uscirono dal congresso e si riunirono nel fatiscente teatro San Marco dove fondarono il Partito Comunista d'Italia Sezione italiana della III Internazionale.
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