1862 - Garibaldi ferito sull'Aspromonte
Nel giugno del 1862 Garibaldi tornò in Sicilia da dove intendeva risalire la penisola, con un nuovo gruppo di volontari, per puntare su Roma. Lo Stato sabaudo, che all'inizio della nuova avventura garibaldina si mostrò favorevole (e, in parte complice), venne costretto a sconfessare la spedizione dopo un intervento diplomatico della Francia che si pose a difesa dello Stato pontificio. Il 29 agosto reparti dell'esercito italiano comandati dal generale Enrico Cialdini fermarono i volontari di Giuseppe Garibaldi in uno scontro a fuoco avvenuto sull'Aspromonte.
La scaramuccia militare fu di breve durata e costò agli "insorti" alcuni caduti. Garibaldi stesso venne ferito leggermente ad un piede. A causa del clamore suscitato dall'episodio calabrese il presidente del consiglio Urbano Rattazzi fu costretto a dimettersi su pressioni del Sovrano.
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